Il piercing alla lingua – tra le tipologie di piercing più famose negli anni 90 – è una forma di espressione personale che ha radici culturali profonde e varie significazioni. In questa guida, esploreremo tutti gli aspetti relativi a questa pratica, dalle sue tipologie alla cura post-procedura.
In base a dove viene allocato il gioiello, esistono diverse tipologie di piercing alla lingua. Esistono diverse tipologie di piercing alla lingua, ognuna con le sue specificità. La scelta del tipo dipende da preferenze personali, anatomia della lingua e consigli del professionista.
Andremo a descrivere sia le tipologie di piercing sulla lingua consigliate, sia quelle che invece pensiamo sia meglio evitare.
Il piercing sulla lingua più comune consiste in una singola perforazione al centro della lingua. Viene inserito verticalmente dalla parte superiore a quella inferiore. È importante che sia posizionato correttamente per evitare danni ai nervi o ai muscoli e garantire una guarigione ottimale. Come tutti i piercing, la sua realizzazione è legata all’anatomia della persona: sarà il piercer a fare la valutazione, onde evitare di forare vene importanti o impedire che il gioiello stesso possa andare a danneggiare la gomma gengivale o lo smalto dentale con il tempo.
Il Venom Piercing consiste in due forature simmetriche situate ai lati della lingua, simili alle zanne di un serpente. Questa tipologia richiede una precisione maggiore durante la foratura per evitare asimmetrie e complicazioni durante la guarigione. A differenza del piercing centrale, questi piercing vanno a forare direttamente le fasce muscolari, il che comporta una guarigione più lunga rispetto al piercing classico.
Conosciuto anche come “piercing Marley” o “tongue web”, questo tipo di piercing viene inserito nel frenulo, la sottile membrana che connette la parte inferiore della lingua al pavimento della bocca.
Esistono alcune tipologie di piercing alla lingua che, in TattooLab, sconsigliamo di fare, in quanto potrebbero danneggiare i denti, le gengive e in generale la salute della persona. Vediamo di seguito quali sono.
Il piercing Snake è simile al Venom Piercing la foratura è unica, con una barra che attraversa la lingua orizzontalmente, creando l’effetto di due gemme vicine sulla superficie della lingua. Il snake Eyes è un piercing che qualsiasi operatore serio sconsiglia o si rifiuta di eseguire. È un foro che va a “bloccare” la lingua in una posizione innaturale; nello specifico, in questo caso, il piercing stesso posizionato all’estremità della lingua stessa andrà a frizionare l’apparato dentale, rovinando lo smalto e rischiando di spezzare i denti.
Il piercing Scoop – molto simile allo Snake – viene posizionato sulla superficie della lingua da un lato all’altro, passando attraverso l’ampiezza della lingua anziché la sua profondità. La lingua è composta da svariate fasce muscolari, che si muovono in maniera indipendente: sconsigliamo questo piercing in quanto, inserire una barra che scorre in maniera trasversale alla lingua, può comportare problematiche di rigetto, nonché impedire il funzionamento corretto di tutti i movimenti della lingua stessa.
Non propriamente sulla lingua ma sempre nella zona della bocca, lo Smiley Piercing – così chiamato in quanto si può vedere quando si sorride – è un piercing posizionato nel sottile frenulo che collega la gengiva al labbro superiore. Anche questo è un piercing che è funzionale all’anatomia, che anche eseguito correttamente, andrà a frizionare su denti e gengive, con la possibilità di poter far recedere la gengiva o rovinare lo smalto dentale.
Lo smiley non va a creare danni strutturali ad un organo fondamentale – come nel caso Scoop o Snake – ma la raccomandazione è quella di tener controllato il piercing (anche da un dentista) e rimuoverlo non appena ci si rende conto dell’insorgenza di eventuali problematiche.
Il piercing alla lingua non è un’invenzione moderna; ha origini antiche e si ritrova in diverse culture. Ad esempio, presso gli Aztechi e i Maya, era praticato per motivi spirituali e ritualistici. Nel mondo occidentale, ha guadagnato popolarità negli anni ’80 e ’90, diventando un simbolo di ribellione e individualità.
Il processo di foratura della lingua è delicato e richiede l’intervento di un piercer esperto. Dopo aver selezionato il punto di inserimento, la lingua viene pulita con il colluttorio; dopo aver preso visione della presenza di eventuali vene, il piercer forerà dal basso verso l’alto la lingua con un ago sterile, attraverso il quale viene inserito il gioiello. È fondamentale seguire una procedura corretta per ridurre il rischio di complicazioni.
La percezione del dolore è soggettiva; tuttavia, molti riportano che il piercing alla lingua provoca un dolore acuto ma breve. Il gonfiore e il disagio successivi possono durare alcuni giorni, ma seguendo le indicazioni per la cura, si riducono significativamente.
Oltre ai benefici estetici e all’espressione personale, è cruciale essere consapevoli dei potenziali rischi associati ai piercing alla lingua, in particolare quelli relativi a denti e gengive. Il gioiello può causare l’erosione dello smalto dentale, soprattutto se si tende a giocare spesso con il piercing. Inoltre, il contatto ripetuto può portare a recessione gengivale, sensibilità dentale e, in casi estremi, alla perdita dei denti.
Questo rischio non si annulla, tuttavia, se il foro viene eseguito da un professionista esperto, con le inclinazioni corrette, il rischio di danni a denti e gengive si riduce drasticamente.
È fondamentale seguire una corretta igiene orale e consultare regolarmente il dentista per monitorare eventuali cambiamenti e prevenire danni a lungo termine.
Tra gli altri effetti collaterali troviamo i difetti di pronuncia (lisp). Il piercing alla lingua potrebbe, in alcuni rarissimi casi, limitare la mobilità della lingua, provocando dei piccoli difetti di pronuncia (ad esempio della lettera “S”). Tuttavia, tale difetto è rarissimo e solitamente si risolve in guarigione, non appena il cliente si abitua alla presenza del corpo estraneo.
La cura del piercing alla lingua è essenziale per una guarigione ottimale. È importante:
Il tempo di guarigione varia, ma generalmente si completa in 4-6 settimane.
I piercer di TattooLab utilizzano aghi specifici e gioielli in Titanio ASTM F136, o materiale biocompatibile, per minimizzare il rischio di infezioni (che comunque sono molto rare).
Se noti rossore eccessivo, gonfiore, secrezione o dolore persistente, è fondamentale consultare un medico o il piercer. Un’adeguata igiene e l’osservazione delle indicazioni post-procedura riducono significativamente il rischio di infezione.
Da Tattoolab, il nostro piercer Emil Witczak sarà in grado di darti tutte le informazioni di cui hai bisogno.