Piercing all’ombelico: cosa sapere

Questo piercing, come gran parte di tutte le tipologie, è legato all’anatomia del cliente, il foro può essere eseguito solo se le condizioni anatomiche possono consentire una guarigione corretta, in alcuni casi esistono delle alternative (che affronteremo successivamente) altrimenti, onde evitare problematiche di rigetto o difetti di cicatrizzazione, il piercer potrà rifiutarsi di eseguirlo per non compromettere la salute del cliente.

Oltre al piercing all’ombelico classico (o Navel Piercing) possiamo distinguere diverse tipologie, come il Navel Inverso, Double Navel, Multi Navel e infine l’Horizontal Navel.

Situato sulla parte inferiore dell’ombelico, questo piercing è eseguito in modo simile al navel classico ma al contrario, perforando la piega inferiore del ventre, sopra o sotto l’ombelico.

Combina il navel piercing e l’anti-navel piercing, creando una simmetria con due gioielli posizionati sia sopra sia sotto l’ombelico. Questo stile richiede una cura attenta per entrambe le perforazioni durante il processo di guarigione.

A differenza degli stili verticali, il navel orizzontale attraversa la pelle sopra o sotto l’ombelico in direzione orizzontale. È un’opzione meno comune che offre una presa estetica diversa rispetto al piercing verticale tradizionale. In quest’ultimo caso, nonostante la zona sia sempre quella ombelicale, si tratta di un “Surface Piercing”, ovvero una barra con angoli a 90° che si posiziona sotto la cute.

In diverse tradizioni culturali, l’ombelico è percepito come simbolo di forza, bellezza, maturità e coraggio, oltre che ad un elemento fortemente seduttivo. Si consideri, per esempio, il ruolo centrale che assume nell’espressione artistica della danza del ventre o nel design particolare del sari, l’indumento tradizionale delle donne in India, che espone questa specifica zona del corpo.

L’associazione dell’ombelico con l’attrattiva sessuale ha radici profonde nella storia, come dimostra il mito di Onfale nella mitologia greca, il cui nome deriva da “onfalòs”, termine greco antico per “ombelico”, e che era conosciuta per il suo potere di seduzione.

Il piercing all’ombelico viene effettuato perforando la pelle intorno all’ombelico per inserire un gioiello, che da TattooLab è in Titanio ASTM F-136 o (materiali biocompatibili) per minimizzare il rischio di infezioni.

Il processo deve essere eseguito in un ambiente sterile – come quello che abbiamo nel nostro studio – e da un professionista esperto. Dopo aver marcato il punto preciso per il piercing, il piercer utilizza un ago per creare la perforazione e inserisce il gioiello scelto. È cruciale seguire le indicazioni post-cura del piercer per promuovere una corretta guarigione e prevenire infezioni.

Sconsigliamo l’applicazione di piercing alle donne in gravidanza.
Se hai già un piercing, invece, durante la gravidanza consigliamo di rimuovere il gioiello o di sostituirlo con una barretta flessibile, per accomodare la crescita dell’addome.

La percezione del dolore varia da persona a persona, essendo assolutamente soggettiva. Chi l’ha fatto dice di aver provato una sensazione simile ad un leggero pizzicotto, della durata di pochi secondi. È tuttavia importante considerare non solo l’esperienza immediata ma anche il processo di guarigione: il fastidio infatti potrebbe ripresentarsi durante la cicatrizzazione del piercing.

Per assicurare una corretta guarigione del tuo piercing all’ombelico, seguire una routine di cura accurata è fondamentale. Dopo la procedura, il piercer fornirà indicazioni specifiche, che di solito includono:

1. Pulizia regolare: utilizzare una soluzione salina o un sapone antibatterico delicato per pulire la zona almeno una volta al giorno. In base allo stile di vita della persona, chi lavora in un ambiente sporco o suda tanto meglio che lo pulisca leggermente di più, senza comunque eccedere nella pulizia per evitare che la zona si irriti. Evitare l’uso di alcol o perossido di idrogeno, che possono irritare la pelle.
2. Maneggiare con cura: toccare il piercing solo con mani pulite, e in ogni caso, toccarlo il meno possibile!
3. Abbigliamento con tessuti in cotone: soprattutto nelle prime settimane, scegli vestiti traspiranti e evita tutto ciò che può fare frizione (e quindi irritazione) con il gioiello, come gonne, cinture ecc.
4. Monitorare la guarigione: se tenuto correttamente e con la massima attenzione, difficilmente un piercing si infetta, però è molto comune che si irriti, ed è molto comune scambiare un’irritazione per un’infezione. Per qualsiasi dubbio contattare il piercer.
5. Cosa evitare: durante le prime settimane, evita piscine, jacuzzi, e bagni lunghi, che possono introdurre batteri nella ferita aperta.
6. Tempo di guarigione: può variare da persona a persona – e da eventuali complicanze intercorse nel periodo – ma generalmente in 9 – 12 mesi il foro guarisce completamente. Prima di sostituire il gioiello in autonomia, in ogni caso, consigliamo di passare da un professionista per valutarne lo stato.